L'autobus è una parte
essenziale del viaggio. È il mezzo di trasporto più comune,
soprattutto nelle nazioni “arretrate”.
Ne esistono di tutti i
tipi, a seconda del Paese, della distanza da coprire, della
categoria. Da quelli di lusso (col sedile che si trasforma in un vero
e proprio letto, tv personale come sugli aerei, wi-fi) ai furgoncini
rottame (dove non esiste la fermata, ma si sale e scende al volo); e
ovviamente tutte le possibili sfumature tra i due estremi.
È un mezzo di trasporto
ma anche un luogo di incontro, ma come tutte le cose durante un viaggio (e più in generale nella vita...) a volte rivela un risvolto amaro. Ho sperimentato sulla mia pelle alcuni inconvenienti, in particolare per quello che riguarda l'orario:
quello che parte solo quando è pieno (Sudafrica), quello che non
parte perchè l'autista sta giocando a scacchi (Indonesia), quello
che parte con 20 minuti di anticipo senza aspettarti (Baja
California).
In ogni viaggio però (e
per fortuna) assisto a qualcosa di nuovo per quanto riguarda i
pullman: in Messico ho ammirato il posto personalizzato di un autista,
che sul suo pulmino anziché il classico sedile si è installato una
specie di sdraio composta da strisce di plastica che, a suo dire,
risulta molto più fresco di quello che c'era originariamente; oppure
il braccio meccanico installato da un altro guidatore, che gli
consente di aprire e chiudere la portiera scorrevole alla sua destra
rimanendo comodamente seduto al suo posto: un genio...
Per non parlare del
campionario di musica varia e quasi sempre a volume folle (specie sui
furgoncini più piccoli), mentre gli autobus a lunga percorrenza in
genere propongono film palesemente scaricati da internet; la
fregatura è che spesso i pullman della stessa compagnia, anche su
tratte diverse, propongono gli stessi film: il rischio è quello di
doversi sorbire più volte la stessa pellicola (a parte i veicoli di
lusso, non c'è modo di evitare l'assordante audio).
Altro elemento in comune
sui trasferimenti lunghi sono i turni massacranti degli autisti. Il
tutto a discapito della sicurezza? Ovviamente sì, ma meglio non
pensarci...
Oppure i venditori
ambulanti che propongono di tutto: dalle caramelle alle bibite, fino
ai medicinali: ultimamente ero tentato di comprare (da un tipo che
ispirava mooolta fiducia) un prodotto magico che risolve i problemi
della prostata: meglio giocare d'anticipo, non si sa mai...
Nel trasferirmi dal
Messico al Guatemala ho assistito anche alla trasformazione del mezzo
di trasporto: nel giro di 10 ore sono passato da un autobus da 25
persone ad un'auto con 4 passeggeri... “nulla si crea, nulla
si distrugge, ma tutto si trasforma”: la legge della
conservazione della massa si applica anche tra San Cristobal de Las
Casas (Mex) ed Antigua (Gua): un tragitto tipico per chi viaggia da
queste parti; un percorso che avevo già fatto nel 2006 usando i
mezzi pubblici.
Memore di quella esperienza e del fatto che oramai
sono un ultraquarantenne, decido questa volta di rivolgermi ad un
tour operator che propone un servizio navetta prelevandoti
direttamente dall'ostello.
Però una volta arrivati al confine, dopo essere scesi per sbrigare le pratiche burocratiche e aver attraversato a piedi la frontiera, l'autobus di partenza è stato
“smembrato” in 3 pulmini, il mio composto da 6 persone: una
coppia di israeliani; Ginski, un australiano di origine russa; Sebastian, un argentino di origini polacche (il nonno era
scappato durante il nazismo perchè ebreo); un danese diretto in
Brasile per i Mondiali di calcio (con molta calma, dato che mancano
ancora 4 mesi); il sottoscritto.
Come scrivevo l'autobus è
un luogo di incontro, e spesso viaggiando capita di trovare compagnie molto eterogenee.
Il tempo sul pulmino è
trascorso velocemente, tra Sebastian che, sfruttando le sue origini,
cercava di imparare qualche nuova parola dai 2 israeliani
(immaginatevi un argentino che parla in ebraico in Guatemala...), i
quali invece erano più interessati ai miei racconti, dato che ero
stato da poco nel Grand Canyon, una delle loro mete future.
Io, a mia volta, ero
rapito dai video di Ginski: il ragazzo faceva il cameraman (lavorava
per Fox Sports) e ci ha fatto vedere sul suo Mac qualche lavoro:
veramente bravo! Per chi ha tempo, consiglio di guardare su Youtube
alcune sue opere.
“ Zombies in Utila”
(http://www.youtube.com/watch?v=QUsir-fsRJc)
è divertentissimo, mentre il video del record di quante
persone possono salire su un “chicken bus” è follia pura...
un grande!!!
Dopo alcune ore i due israeliani sono scesi, e come per magia noi 4 rimasti siamo
stati trasferiti su un'auto per coprire l'ultima parte del tragitto.
Ironizzavamo sul fatto che
forse dopo qualche km dovevamo scendere anche dall'auto, prendere prima un tuk tuk, poi una
bici per poi finire appiedati.
Grazie al cielo, esiste un
limite anche per la legge della conservazione
della massa...