lunedì 10 febbraio 2014

Il Rosso ed il Grigio


... per giustificare il titolo potrei dire, da milanista, che visti i risultati attualmente poco lusinghieri della mia squadra, il nero si è un po' sbiadito...

In realtà questi due colori sono il manifesto delle prime 2 settimane di viaggio.
Rosso come il Grand Canyon, come le sculture della Monument Valley, come i tramonti infuocati sul Pacifico.
Grigio come loro, il motivo principale che mi ha spinto a fare questo viaggio: le balene.

Breve riassunto di 2 settimane, una negli States, l'altra in Messico: la prima atterrando a Los Angeles, noleggiando un'auto e facendo più di 2500 km a zonzo per California, Arizona, Utah e Nevada; la seconda attraversando a piedi la frontiera a Tijuana, e scendendo lungo la Baja California da nord a sud con gli autobus locali.
Nel corso di questi 14 giorni un minimo comune denominatore: la NATURA.
Grand Canyon, Monument Valley, Zion National Park con i loro colori, le loro forme, i loro scenari incantati; l'emozione di camminare dentro il Canyon, di scendere fino al Colorado, di dormire in tenda lungo le sue sponde, di risalire il giorno dopo seguendo un altro sentiero in modo da poter ammirare quella meraviglia da altre angolazioni... Fantastico!
E poi la Baja California, così selvaggia con il deserto che si tuffa nel mare di Cortez creando uno scenario probabilmente unico al mondo: non so in quante altre spiagge del pianeta il vostro vicino sia... un cactus!
È un Messico un po' “sui generis” quello della Baja, un posto meraviglioso eppure non rinomato, quasi snob: pochi eletti la visitano, però sono eletti non per ceto ma per vocazione. È il paradiso degli hippy, oramai un po' datati, ma pur sempre (o forse proprio per questo) ammirevoli.

E poi ci sono loro, il motivo di questa nuova avventura: le balene.
Era da un po' che volevo vederle, ispirato dal bel libro di Pino Cacucci “Le Balene Lo Sanno”, e finalmente ci sono riuscito. Mi ero segnato tre posti dove andare ad osservarle: Guerrero Negro, Laguna San Ignacio, Los Cabos.
Dopo il primo appuntamento ero talmente appagato che ho rinunciato alle altre due tappe: l'emozione provata a Guerrero Negro è stata talmente forte, intensa ed estasiante che... boh? Cosa potevo volere di più???
Trovarsi su una barchetta circondato da questi “bestioni” è qualcosa di incredibile: sono animali sono estremamente socievoli, vengono verso l'uomo per giocarci, per farsi ammirare, a volte per prenderlo in giro: io ho ricevuto una carezza (o forse era una sberla?), ovvero un colpetto di pinna...
Puntualmente da millenni questi cetacei vengono in inverno lungo le coste della Baja California a figliare, ma la cosa più incredibile è che, anziché essere protettive nei confronti dei piccoli (come normalmente avviene in Natura), le mamme spingono i “cuccioli” verso l'uomo per familiarizzare. Un bell'atto di fiducia, non c'è che dire.
E comunque, un'emozione unica, indescrivibile...

Dopo qualche giorno sono andato sull'isola Santo Espiritu, un'isola disabitata molto selvaggia, un paradiso per fare snorkeling, kayak e passeggiate.
L'isola è molto arida, con alte scogliere che si buttano nel mare intervallate da qualche incantevole caletta; a volte queste scogliere formano dei veri e propri canyon, che, in piccolo, mi ricordavano quello ammirato in Arizona.
E ho iniziato a sognare: ma che bello sarebbe poter vedere le balene nel Grand Canyon?!?