domenica 26 marzo 2006

Chiapas

Dopo il Pacifico, ecco il Chiapas.
Tappa obbligatoria a San Cristobal, bellissima citta' coloniale adagiata a 2100 m in mezzo alle montagne, con un clima favorevole, e fortemente influenzata dalle numerose popolazioni indios che ancora adesso abitano la valle circostante; popolazioni ancorate a tradizioni e costumi del passato (anche se e' sempre difficile capire quanto questo sia dettato da reale attaccamento a cio' che fu, e quanto sia condizionato da interessi turistici...).
Personalmente mi sono trovato a stretto contatto con una tribu' molto particolare: l'italico profugo. Mi spiego: sono stato in un ostello gestito da un italiano e molto frequentato da connazionali che, a differenza del sottoscritto, non viaggiano; restano li' attirati dall' easy way of life messicano, dal costo della vita decisamente piu' basso rispetto all' Europa, ma soprattutto dalla notevole quantita' di droghe che pervade quel posto. Il gestore, Antonio, prima di venire in Messico 5 anni fa probabilmente era il pusher di Lapo Elkan...
Che ci crediate o no, non ne ho approffittato, mi sono limitato ad osservare divertito i membri di questa "comune" che mi ricordavano il figlio dei fiori interpretato da Verdone in "Un Sacco Bello"; anzi, sono riuscito ad organizzare una bella spaghettata (senza spezie strane...). Anche se non consumatore, sono stato accolto bene, anche perche' ho messo a disposizione la fiaschetta di grappa che mi ero portato dietro (merce rara in Messico, molto gradita dai compatrioti!). Ho intervistato Antonio sui prezzi (degli ostelli, non della droga...). Beh, lui paga 500 euro al mese di affitto per un posto che ha 33 letti (io pagavo 4 euro/notte per un letto). Volendo comprare la baracca, gli costerebbe 120000 euro... Ragazzi, non e' caro come Milano, ma un mio ex ex collega, piu' o meno con quella cifra, si e' comprato una specie di Castello in Brianza... 
Passiamo oltre. Dopo la montagna, la jungla: Palenque, per visitare le rovine del sito Maya. La citta' e' incredibilmente afosa (non oso pensare come sia in Agosto), molto meglio dormire qualche km fuori, in una cabañas in mezzo alla jungla: e' pieno di posticini che affittano cabañas con tutti i confort: elettricita', doccia e, come e' capitato a me, un geko (vero, non come quello che qualcuno tiene in casa a Milano) che mi faceva compagnia.
Prima di andare al sito, mi sono concesso una gita ad Agua Azul: un angolo di paradiso composto da 7 km di lagune collegate fra loro da cascate, dove e' meraviglioso fare il bagno per scappare dal caldo.
Poi ci sono le rovine: il fascino di queste costruzioni risalenti al 400 - 800 dc che contrastano ma in qualche modo si armonizzano con la jungla selvaggia, secondo me ha pochi eguali al mondo.