sabato 14 febbraio 2009

Magia… bagnata

“Io qui ci torno…”
Così finiva una mail del marzo 2005, dopo che ero stato, solo per una notte, al Parco Torres del Paine.
E, a distanza di 4 anni, ho mantenuto la promessa. Non vedevo l’ora di tornare qui: è un luogo semplicemente magico… di tutti i posti che ho visto finora (e fortunatamente ne ho visti tanti), solo il Grand Canyon negli USA è riuscito ad emozionarmi con la stessa intensità.
Però, come sempre, esiste il rovescio della medaglia: il tempo, inteso non come durata ma come situazione meteorologica. 4 anni fa ero rimasto folgorato da questo Parco dopo averne visto solo una piccola parte ma in una splendida giornata di sole.

11/02
Sole che al momento fa fatica a fare capolino: è pur sempre bellissimo camminare per questi sentieri quasi incontaminati, ma il fotografo che è in me è particolarmente represso per non poter immortalare le splendide cime (costantemente coperte da nubi) che avevo ammirato nel 2005.
Speriamo che nei prossimi giorni migliori, anche se in questo momento sta piovendo modello Diluvio Universale…
Durante la notte scenetta divertente: io e Andrea siamo in camera con un coppia di simpatici  inglesi di una certa età (intorno ai 60). Due letti a castello, con i britannici nei letti bassi, noi in quelli alti, io sopra quello della signora.  Andrea è raffreddato dall’inizio del viaggio, ed il naso intasato lo porta a russare in maniera indecente, per la gioia del sottoscritto…
Quando Andrea ha iniziato il solito concerto, la signora si è svegliata di soprassalto, e temendo che la causa di tale frastuono fosse il marito, ha cercato di svegliarlo bisbigliando: “Charles, … Charles, …Charles!”; e lui, con accento e tono aristocratico degno del Principe di Galles: “…it’s NOT me…”
A proposito, allego il blog dove Andrea sta raccontando le varie tappe: ve lo consiglio, perché io preferisco pubblicare foto nella speranza che siano loro a parlare per me; mentre lui sta facendo un vero e proprio diario, scritto molto bene ed in maniera divertente e divertita.

12/02
siamo partiti sono l’acquazzone, e il clima non dava segni di miglioramento… ero veramente deprezzato, (unione di depresso+incazzato), anche se camminare a lungo sotto l’acqua (in ogni caso ben coperti: sembravamo 2 palombari) alla fine ha un che di terapeutico. Mi sono venuti in mente  quelli che intraprendono camminate mistiche, tipo il Cammino di Santiago de Compostela; persone che sono in attesa dell’illuminazione, dell’apparizione della Madonna. Io durante tutti quei km sotto l’acqua la Madonna non la vedevo, ma l’ho evocata più volte, e non in termini propriamente cristiani, a dispetto del mio cognome…
Poi, invece, malgrado i miei improperi, ecco il miracolo: smette di piovere ed appare il sole. Erano 4 anni che aspettavo questo momento! Il sereno è durato solo poche ore, ma se non altro è servito per “rasserenare” il mio stato d’animo, e a farmi sentire felice come un bambino con in mano il suo gelato preferito. Le cime sono rimaste avvolte nelle nubi, e quindi non ho potuto ammirare nuovamente lo splendido panorama che mi aveva quasi sconvolto anni fa. Ma chi si accontenta gode…

13/02: nuovamente nubi sul nostro cammino; torniamo verso l’entrata del parco, da dove prenderemo il bus per tornate a Puerto Natales; se rasserena ho intenzione di rimanere qui fino a sera, altrimenti rientro nel primo pomeriggio.
Il tempo è migliorato, e ne ho approfittato per farmi l’ultima camminata e scattare finalmente qualche foto a queste meravigliose cime